Lavoro: la severità dell’intelligenza artificiale
«La maggior parte dei dirigenti, fino all’88%, è consapevole che questo processo di assunzione automatizzato taglia fuori candidati qualificati», spiegano i ricercatori. Sebbene non indichi una ragione specifica per cui questo avviene, lo studio suggerisce che i software utilizzati spesso dividono in modo troppo drastico i curricula in “buoni” e “cattivi”, tenendo conto di sottigliezze poco utili ai fini di un’eventuale assunzione.. Cambio di metodo. Dal momento che revisionare tutti i curricula a mano, specie per le grandi aziende, è impossibile, per evitare di perdere talenti bisognerebbe cambiare il metodo con cui si effettua la prima “scrematura” di candidati: per farlo, gli studiosi di Harvard consigliano alle aziende di rivedere i propri annunci di lavoro, indicando solo poche competenze fondamentali. D’altro canto, sarebbe utile cambiare il funzionamento dell’IA, passando da una selezione che filtra i candidati in negativo, che elimina cioè chi non ha determinate competenze, a una selezione in positivo, che premi chi ha più competenze di interesse dell’azienda. In questo modo sarà più semplice trovare il candidato migliore, senza il rischio che venga scartato da un software troppo severo..