I segreti della sciolina: il lubrificante per sci
Per questo il 4 luglio 2020 l’UE ha proibito la vendita di prodotti contenenti PFOA in quantità superiore a 25 parti per miliardo (0,025 mg per kg): una decisione che mira a far scomparire questa sostanza tossica dal mercato, e che è stata seguita anche dalla FIS (Federazione Internazionale Sci), che ha vietato l’uso di scioline contenenti PFOA nelle competizioni sportive da essa organizzate a partire dalla stagione 2021/2022. Oggi le scioline a fluorocarburi vendute in Europa sono prive di PFOA o li contengono in quantità infinitesimali.. Si può sciare senza sciolina? «C’è chi scia tutta la vita senza sciolinare gli sci», afferma Carli. In condizioni intermedie, con la neve che si mantiene a una temperatura che va dai -3 ai -10 °C, non ci sono grossi problemi. La questione cambia quando fa più freddo: in questo caso si rischia che la neve si attacchi alla soletta dello sci: «in gergo tecnico si dice che la neve fa zoccolo: in parole povere, il blocco di neve si attacca e lo sci si pianta, rendendo difficile lo scivolamento». Anche se la neve è troppo calda si verifica un problema simile, specialmente quando si va su piste poco ripide o quando si pratica sci di fondo: l’attrito aumenta, e gli sci o lo snowboard frenano. E in caso di ghiaccio? «Una soletta non sciolinata che corre sul ghiaccio si surriscalda e si brucia, danneggiandosi», spiega Carli: «la sciolina fa da cuscinetto, limitando l’innalzamento della temperatura dovuta all’abrasione».. Quanta se ne usa? Un atleta professionista applica la sciolina a ogni allenamento: se consideriamo circa 150 allenamenti l’anno, per 5 grammi di sciolina a ogni applicazione, possiamo stimare che uno sciatore professionista usi circa 750 grammi di sciolina l’anno.. Tipi di sciolina. Snowboard e sci da discesa utilizzano lo stesso tipo di sciolina, quella da scorrimento (che serve cioè a scivolare meglio); per lo sci di fondo bisogna invece fare una distinzione tra tecnica pattinata (quella in cui ci si spinge sugli sci per andare avanti) e tecnica classica (quella sui binari): se nel primo caso si applica la sciolina da scorrimento, nel secondo caso la questione è più complessa. «Sulla punta e la parte finale dello sci va la sciolina da scorrimento», ci spiega Carli: «al centro dello sci, sotto lo scarpone, si mette invece la sciolina da tenuta, che serve per non scivolare quando si va in salita». Infine, la sciolina da tenuta può essere a sua volta di due tipi: stick, dura e adatta a condizioni di neve nuova, farinosa e asciutta; klister, venduta in tubetti tipo dentifricio, che ha una consistenza mielosa e serve per non scivolare sulla neve vecchia, umida e di fine stagione..